RadioSP30 – Audiolibro “Il Baule dei Tesori”

Agli inizi di settembre 2018 tra RadioSP30 e l’Associazione Angeli di Ninfa è nata una bella collaborazione che ha prodotto un audiolibro per divulgare il progetto fiabe per tutti i ragazzi delle scuole e non solo.

Presentazione del Progetto

L’idea della veicolazione di messaggi di spessore etico in forma di fiaba per favorirne la divulgazione permette un approccio coinvolgente e contribuisce a favorire l’accoglienza di cambiamenti culturali non sempre facili.
Perseguendo questo scopo i testi e le illustrazioni sono realizzati da autori sia autistici che neurotipici, sia con che senza disabilità, nell'ottica della più concreta e profonda cooperazione che si arricchisce proprio delle competenze di ogni diversità. Luisa e il figlio Filippo sono autistici, Filippo è dislessico; gli utenti di Villa Ottavia che hanno realizzato alcune illustrazioni e contribuito a suggerire alcuni passaggi strutturali sono adulti autistici in condizioni di importante dipendenza; Alcuni di loro sono adulti in condizione di dipendenza su base neurotipica; i soggetti narrativi originali realizzati dall’Associazione Angeli di Ninfa sono stati messi insieme da persone Neurotipiche. Autistico è anche l’attore Francesco Parenti, che legge per la versione file audio.
Per estrema coerenza di principio le fiabe vogliono essere accessibili per tutti, e arrivare in modo chiaro.
Oltre a testi e illustrazioni è infatti disponibile la versione audio, realizzata con gli strumenti professionali e l’eccellenza dei servizi offerti da RadioSP30 grazie alla collaborazione di Monica Fiorin e di Francesco Parenti e si sta lavorando alla realizzazione di versioni video per la trasposizione in segni.
A contribuire al valore di tutto questo lavoro e come dimostrazione dell’importanza della causa dell’abbattimento delle barriere è davvero importante esplicitare che: questo è un progetto realizzato completamente come volontariato, nessuna delle persone coinvolte alla sua realizzazione ha percepito alcuna forma di compenso.
Un altro aspetto fondamentale di questo enorme impegno in termini di investimento, risorse ed energie, che ne è il vero valore aggiunto inestimabile è che ognuno dei racconti della raccolta è un soggetto originale proprio perché le elaborazioni in forma di fiaba traggono ispirazione da storie e persone vere, ove non diversamente esplicitato, e toccano i temi della diversità come valore e arricchimento condiviso e dell’inclusione, il contrasto del BULLISMO e l’attenzione alle conseguenze dei pregiudizi. I testi sono studiati in modo da arrivare ai bambini, ragazzi e ai docenti come spunto di riflessione ed elementi da collocare nella scala dei valori e sono suddivisi per fascia di età.
Le fiabe sono disponibili in forma di singoli racconti o nella raccolta completa e il formato PDF in A4 è facilmente stampabile in autonomia ma può essere letto attraverso ogni tipo di sostegno (tablet, Smartphhone, computer).
Ogni storia è disponibile anche nella versione audio e cerchiamo interpreti volontari che possano contribuire a realizzare la trasposizione in LIS (Lingua dei Segni Italiana) in modo da permettere l’accesso ai contenuti anche ai sordi e alla rete di persone che per motivi diversi conosce e utilizza la Lingua dei Segni Italiana o intende contribuire alla sua diffusione.
Sono disponibili Schede Didattiche semplici e chiare per guidare l’apprendimento e favorire la corretta chiave di lettura del messaggio sia da parte dei Docenti che degli Educatori o Genitori interessati.
Si offre la possibilità di realizzare Letture Animate per favorire l’accoglienza dei bambini e la partecipazione attiva all'iniziativa. Nella sua diffusione in presenza infatti il progetto prevede incontri in classe e confronti con bambini e ragazzi per spiegare cosa sia la diversità e perché è davvero un vantaggio per tutti eliminare le barriere, una attenzione particolare sarà rivolta alla divulgazione di informazioni corrette sull'Autismo; Si offre supporto, consulenza e disponibilità per la lettura dei brani e l’organizzazione di discussioni e dibattiti; si offre la possibilità di organizzare incontri con professionisti della relazione d’aiuto che permetteranno di ampliare il discorso toccando anche il tema del Bullismo, infine, previa autorizzazione, sarà possibile organizzare una messa in scena delle storie, magari organizzata in forma di “Contest” .
É possibile anche organizzare formazioni per docenti interessati a realizzare letture animate in autonomia.
Scopo del video e delle Schede Didattiche è però proprio quello di favorire l’autonomia dei docenti , dei genitori ed educatori nella realizzazione del progetto, di fatto azzerando i costi di realizzazione a favore della divulgazione di valori così importanti.

Prefazione di Luisa Di Biagio

Devo molto alle favole. Quando ero piccola e la mia interpretazione letterale delle informazioni era persino più rigida i valori trasmessi da piccoli-grandi capolavori della letteratura popolare mi arrivavano come regole infrangibili che si sono fissate in maniera indelebile nel mio sentire.
Ogni aspetto della mia coscienza da allora ne è stato influenzato. Non avevo idea da subito che si trattasse di storie inventate, il concetto non mi era chiaro, seppure fossi perfettamente in grado di distinguere realtà e fantasia. Per me personaggi come Cenerentola con la sua immensa pazienza incorruttibile o la Piccola guardiana d’oche con la sua coerenza o Elisa che si faceva carico della salvezza dei fratelli erano modelli veri e propri. Comprendevo perfettamente la Principessa sul Pisello, perché un capello rimasto sotto la canotta poteva farmi impazzire (solo rivivendone il ricordo in questo momento mentre scrivo mi vengono i brividi), conoscevo il senso di emarginazione che viveva il Brutto anatroccolo.
É grazie a questi modelli che ho imparato a rispettare anche chi non avrebbe potuto reagire a un abuso e che ho scelto da sempre di trattare con rispetto anche chi non avrebbe potuto ricompensarmi, perché la ricompensa era ciò che diventavo ogni volta che agivo in modo giusto. Le favole mi hanno insegnato che le esperienze che facevo erano state vissute da altri prima di me, una volta superato il dubbio che gli altri esistessero o meno, chiaramente. E hanno favorito la mia crescita culturale quando ho voluto cercarne le origini scoprendo le versioni originali, il contesto storico e culturale nel quale sono state strutturate, le usanze e i valori dei popoli e degli scrittori che le avevano create.
Ogni storia ne generava altre, grazie alle favole i miei figli hanno potuto comprendere alcuni aspetti della realtà che sono difficili per i bambini, sia io che Filippo abbiamo potuto adattarci all'idea del multiverso perché ci siamo affezionati in maniera simile a versioni diverse della stessa storia. Una delle prima parole pronunciate da mia figlia Rebecca è stato il suo nome, mentre, incantata da La bella Addormentata nel Bosco della Disney (1959), rispondeva al Principe che domandava: “Chi sei? Come ti chiami?” e lei, immobile con il faccino all'insù: “Beeebe”.
Attraverso le favole ho sperimentato la metafora e crescendo ho potuto coscientemente elaborare i miei vissuti emotivi attraverso il fantasticare. L’assorbimento letterale della morale delle fiabe però, diventato regola senza compromessi, mi ha anche esposta a danni enormi. Questo perché all'epoca non ho ricevuto l’adeguata mediazione e perché non ho mai avuto rete efficace per la mia tutela. Oggi che sono adulta e ho addosso i segni delle ferite che ho subito, mi unisco a chi come me è sopravvissuto ad abusi e angherie di ogni genere e raccomando a “gran voce” che questo meraviglioso e potente strumento sia utilizzato con molta consapevolezza. In particolare, proprio perché mi coinvolge in modo così diretto e profondo, voglio ricordare come sia determinante per ogni autistico avere una chiave di lettura funzionale delle metafore e dei messaggi veicolati dalle fiabe.
Nel corso della mia esperienza sia personale che professionale ho utilizzato spesso la fiaba, inventandone molte. Quando ho scelto di usarle per spiegare aspetti complessi della vita ho sempre fatto una dettagliata premessa. In particolare con i miei figli.
Rebecca è neurotipica e Filippo è autistico, durante la prima fase dello sviluppo è necessario per tutti i bambini, autistici o non autistici, capire la differenza tra fantasia e realtà.
Crescendo i bambini tipici ottengono il sostegno non verbale che indica loro come leggere i messaggi che arrivano. I bambini autistici in genere non ricevono questo sostegno perché la società non sa più come fare, lo ha dimenticato.
É importante che ogni genitore, insegnante o educatore e ogni professionista della relazione di aiuto reimpari a fornire ai bambini autistici il sostegno ambientale di cui ogni bambino ha bisogno, cioè quello adeguato alle sue caratteristiche. Un bambino che approccia la realtà in modo adeguato crescerà sereno e sicuro.
E questo è un aspetto che spesso si dimentica, il fatto che i bambini crescono e diventano adulti, e se quando un bambino ha esigenze diverse spesso la rete si mobilita, in un modo o nell’altro, l’adulto diverso viene dimenticato. Gli adulti diversi, siano essi autistici oppure disabili a prescindere dal tipo di organizzazione neurologica di base, sono gli ultimi tra gli ultimi.
In occasione di un evento a favore dell’inserimento delle persone disabili adulte nel tessuto sociale lo scorso anno ho conosciuto l’Associazione Angeli di Ninfa e ho avuto l’enorme sorpresa di incontrare persone con grande umiltà e voglia di mettersi in discussione perché mosse da sincero interesse per il benessere di tutti. In particolare proprio l’attenzione alle esigenze degli adulti disabili e delle loro famiglie, l’atteggiamento di non giudizio e l’accoglienza di suggerimenti e critiche non sempre facili da accogliere, per quanto costruttive, sono i punti di forza più importanti di questo incredibile gruppo.
Durante un confronto sui molti progetti in cantiere per i quali l’Associazione sta lavorando e lottando, la Presidente, Antonella Cavallini, mi ha inviato le bozze di alcune “favole” e mi ha accennato al progetto di divulgazione di valori sociali importanti proprio attraverso le fiabe.
I testi erano da sistemare ma l’attenzione alle esigenze degli adulti disabili e all'importanza di contrastare emarginazione, pregiudizi e bullismo sin dalle prime fasi dello sviluppo erano innegabilmente valori nei quali mi riconoscevo. Inoltre il fatto che ogni storia, ove non altrimenti specificato, fosse ispirata da eventi e persone reali rappresentava il vero valore aggiunto.
Ho capito che l’idea era ottima ma necessitava di una guida, di organizzazione e di essere strutturata in modo radicale. I testi dovevano essere selezionati e sistemati, le illustrazioni andavano realizzate ex novo, andavano studiate schede che fornissero chiavi di lettura corrette, data l’importanza dei temi, e poi serviva uno studio di registrazione per i supporti audio e video e soprattutto un lavoro di grafica che permettesse accessibilità e fruibilità del prodotto.
Ho proposto questo mio progetto, che è stato accolto con entusiasmo, e ho accettato di realizzare questo lavoro completamente pro bono. In mesi di impegno ho cercato e trovato professionisti straordinari disposti a investire per la causa e questo è il risultato di una collaborazione straordinaria. L’unione di competenze e volontà di persone diverse, in condizioni diverse, età diverse, con storie diverse ma valori condivisi.
É proprio per questi valori di giustizia, di amore, di accoglienza, di bellezza e solidarietà che questo progetto oggi esiste e grazie ad esso possiamo contribuire alla lotta all'emarginazione, al Bullismo e alla stigmatizzazione del diverso.
Riconoscere diritti e un posto anche a chi non può “difendersi e lottare” è quello che ci rende migliori. La verità è che la “Legge del più forte” è proprio quella che l’uomo ha scelto di lasciare agli altri animali nel momento in cui ha deciso di non perdere i propri elementi “fragili”, di farsene carico e averne cura, riconoscendone il valore oltre l’utilità meramente logistica, ed è allora che biologicamente, evolutivamente ed eticamente ha compiuto il vero balzo evolutivo. Oggi chi si fa carico di un congiunto in condizione di fragilità viene emarginato e lasciato solo, e chi fa scelte non omologate si trova a subire l’aggressione del rifiuto e del giudizio sociale in una quantità tale da restarne oppresso. Noi vorremmo poter contribuire al riconoscimento dell’importanza di accoglienza della diversità in ogni sua forma come reale arricchimento per tutto il sistema.
Spero che possiate trovare nelle nostre fiabe la ricchezza che vorremo donarvi.
Buon Ascolto

L’Associazione Angeli di Ninfa con sede in Carmagnola (TO), via Chiffi 25, nasce nel 2015 come gruppo di preghiera. In seguito i membri del gruppo, spinti dal desiderio di aiutare il prossimo decidono di organizzarsi in associazione che opera in ambito socio sanitario, in particolare operiamo a favore delle persone autistiche,specialmente quelle in condizione compromessa. Il nostro obbiettivo è favorire l’emergere degli aspetti di risorsa, valorizzare la loro sensibilità e le loro abilità organizzando diverse attività ed eventi che possano sostenere chi ne necessita verso l’autonomia e l’ inclusione sociale.

Luisa Di Biagio, ChpPsychol, Membro Acrreditato della BPS (British Psychological Society), Psicologa, Counselor, Esperta di Educazione e Consulenza Sessuale, Etologa, Esperta di relazione uomo-animale ed esperta di Autismo, Relatore e Formatore in contesti nazionali e internazionali, Autore di numerose pubblicazioni e Attivista per i Diritti delle Persone Autistiche.

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