Introduzione
“Nella scuola ci sono i bravi maestri.
Di essi resta traccia nella vita delle persone a cui,
nella loro fanciullezza, hanno comunicato il piacere di studiare,
il gusto di apprendere, il metodo dell’imparare a imparare …
ci sono i veri maestri, quelli che sanno insegnare,
che sanno aiutare a far fiorire le intelligenze
e le personalità dei ragazzi con i quali operano
e sanno poi riflettere sul loro lavoro educativo,
scrivendo e documentando.
L’esperienza didattica è di per sé sempre unica!”
G. Zavalloni, La pedagogia della lumaca
Il titolo del progetto si presta ad una doppia lettura a seconda di dove venga posto l’accento.
In un caso (appassionàti) indica quella caratteristica propria di coloro che amano e che hanno a cuore qualcosa, in questo caso l’oggetto della passione è la scuola e il suo compito.
Nel secondo caso (appassiònati) è l’invito a prendersi a cuore le questioni legate alla scuola.
In qualsiasi modo lo si legga, l’appassionarsi all’apprendimento richiede un movimento e una presenza attivi e la necessità di ripensare la scuola come percorso privilegiato personale e comunitario.
Ad uno sguardo rapido rivolto verso la scuola di oggi appare una situazione di crescente difficoltà. La sensazione generalizzata è di disaffezione verso la scuola e l’apprendimento. L’attenzione esagerata alla didattica e ai programmi ministeriali ha comportato, probabilmente, una reazione da “catena di montaggio” in cui il tempo è denaro, le scadenze sono da rispettare, i ritmi decisi da altri, le valutazioni devono essere in numero sufficiente e oggettive, … tutto questo a scapito delle uniche due cose che realmente contano l’apprendimento e i ragazzi. La sensazione dello sguardo di prima è che la scuola sia diventata un peso per tutti gli attori che le gravitano attorno: insegnanti, alunni e genitori.
Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad un progressivo disinnamoramento nei confronti della scuola da parte dei vari attori che la vivono. Allo stesso tempo, però, crediamo che non si riesca a spegnere totalmente la fiammella del desiderio di operare in favore dei ragazzi e del loro sviluppo e che, questa, debba essere alimentata da modalità nuove e differenti rispetto al passato.
In Italia sono sempre più numerose le esperienze sviluppate che cercano di rendere efficace l’azione di insegnamento/apprendimento e di formazione propria della scuola e che evidenziano con forza la necessità di superare la semplice frontalità dell’insegnamento. D più parti, infatti, si scorgono i segnali di un cambiamento ormai imprescindibile se le scuole desiderano recuperare la loro dimensione essenziale di strumenti di crescita e sviluppo dei ragazzi.
Oggi più di ieri, l’apprendimento si realizza nella relazione pur nella distinzione dei ruoli, ma è sempre più urgente che gli insegnanti siano preparati ad affrontare le nuove sfide che i cambiamenti sociali stanno portando anche all’interno dell’istituzione scolastica. L’insegnante rimane la figura che presiede e presidia i processi di apprendimento ma li genera e li stimola con stili e modalità innovativi. Metaforicamente, l’insegnante è in possesso di una cassetta degli attrezzi e di volta in volta deve essere in grado di utilizzare lo strumento più appropriato per la situazione che si trova ad affrontare o per gli obiettivi che vuole raggiungere.
“La trasformazione dei bisogni di apprendimento ha comportato una trasformazione parallela della possibilità stessa di insegnare. Se mutano i bisogni di apprendimento, cambiano anche le possibilità di insegnamento” (I. Salomone, La scena educativa, Libreria Universitaria, Milano, pag. 13)
Cosa è cambiato nell'apprendimento nel corso dei tempi?
Abbiamo assistito a rivoluzioni tali che hanno modificato radicalmente l’idea di apprendimento e la modalità di insegnamento. Per l’uomo preistorico la conoscenza aveva come obiettivo principale i possesso, la manutenzione e la padronanza degli strumenti quotidiani. “Chi usava, produceva ciò di cui aveva bisogno, e la conoscenza tecnica, necessaria all'uso corretto di un determinato strumento, era inestricabilmente connessa con la conoscenza tecnica necessaria alla sua costruzione” (I. Salomone). Questa è la prima differenza sostanziale tra l’idea (e la pratica) di insegnamento e di apprendimento del passato rispetto ad oggi: la tecnologia che ha investito gran parte della nostra quotidianità non è conosciuta nella sua tecnologia costruttiva da chi la usa. Siamo diventati sostanzialmente fruitori di beni (e di cultura) prodotta e proposta da altri.
Possiamo evidenziare tre tendenze attuali:
- settorializzazione della conoscenza: oggi la professionalità e la capacità individuale è legata alla specializzazione
- temporalizzazione della conoscenza: se una volta la conoscenza era tramandata di generazione in generazione, oggi ci rendiamo conto di come una conoscenza duri meno della vita di un individuo
- desacralizzazione della conoscenza: una volta la conoscenza era considerata quasi al pari del sacro per l’importanza e il valore che le venivano riconosciuti, oggi non è più così
Queste tendenze hanno comportato tre conseguenze principali:
- abilità strumentale: siamo diventati semplicemente fruitori dei beni che possediamo, la nostra abilità si riduce al semplice utilizzo (e, il più delle volte, limitato dalla mancata lettura dei libretti delle istruzioni)
- imparare ad imparare: siamo di fronte alla necessità di aumentare la capacità di trasferire strategie e apprendimenti in realtà differenti con un aumento della richiesta di flessibilità
- conferire senso: una volta il senso era nell'oggetto stesso, oggi dobbiamo cercare noi stesso il senso degli apprendimenti
In questo contesto di forte cambiamento, l’educazione e l’insegnamento dovrebbero essere in una fase di sviluppo e di attivazione, mentre si osserva nella realtà la difficoltà della scuola e delle varie agenzie educative a fare breccia nella vita dei ragazzi e dei giovani di oggi. L’avvento delle nuove tecnologie non sempre facilita il compito di insegnamento da parte dei docenti che, talvolta, risultano meno capaci degli alunni nel loro utilizzo. Questo cambiamento radicale dell’idea di apprendimento e insegnamento sta creando un divario sempre maggiore tra alunni e insegnanti con un conseguente dis-orientamento dei primi e una fatica educativa dei secondi.
Le tecnologie a disposizione rappresentano anche una possibilità di incontro tra le generazioni nello sviluppo di quella che è stata definita “saggezza digitale”. Sottolinea Marc Prensky che “la saggezza digitale è un concetto dal duplice significato: la saggezza che si riferisce all'uso della tecnologie digitali per accedere al potere della conoscenza in una misura superiore a quanto consentito dalle nostre potenzialità innate; e quella che si riferisce all'uso avveduto della tecnologia per migliorare le nostre capacità.
La sola tecnologia non sostituirà l’intuizione, un buona capacità di giudizio, la capacità di risolvere problemi ed una bussola morale chiara, … non sostituirà le life skills.
Tuttavia, in un futuro dalla complessità inimmaginabile, la persona, seppure saggia, senza l’amplificatore della tecnologia, non riuscirà ad accedere agli strumenti di saggezza che saranno disponibili anche al meno saggio degli esseri umani potenziati dalla tecnologia digitale.
Il progetto “Appassionati” nasce con il desiderio e l’obiettivo di coinvolgere tutti gli attori coinvolti nei processi di apprendimento: alunni, insegnanti e famiglie. Non è possibile avviare percorsi mirati esclusivamente ad una parte dei protagonisti: il progetto di crescita necessita della cooperazione e del coinvolgimento di tutti affinché si possa arrivare a risultati positivi orientati al futuro. Un progetto sulla scuola acquista, dunque, significato solo se è in grado di pre-occuparsi di tutti i soggetti coinvolti in un’ottica positiva e propositiva.
Noi crediamo nella scuola e nelle sue potenzialità.
Crediamo che sia indispensabile recuperare la fiducia tra i vari protagonisti della vita scolastica.
Crediamo nell’esigenza di ripensare le pratiche scolastiche attraverso una lettura dei bisogni e delle potenzialità dei ragazzi che entrano a scuola, ma che non sempre (o sempre meno) ne sono coinvolti.
Il disinnamoramento nei confronti dell’apprendimento è una problematica urgente e diffusa ormai nei vari ordini e gradi di istruzione e a questa problematica è necessario rivolgere sempre più l’attenzione e la progettualità.
Il progetto “Appassionati” vuole provare ad inserirsi in quest’ottica.
Chi siamo
L'Associazione Civico 2, nata ad aprile 2016, promuove progetti e azioni rivolte a bambini e giovani con l'idea che sostenere le nuove generazioni possa garantire la crescita di cittadini consapevoli che si preoccupino della costruzione di un futuro migliore. L'Associazione non ha scopo di lucro, si fa promotrice di laboratori all'interno delle scuole primarie e secondarie e intende strutturare spazi e tempi dedicati ai giovani in modo tale che possano avere la possibilità di far sentire la propria voce. In questa ottica rientra l'impegno che l'associazione dedica allo sviluppo del progetto web RadioSP30 e dei servizi di comunicazione, gestione eventi e service con l'obiettivo di fornire competenze e abilità specifiche ai giovani e comunque offrire uno spazio aperto a chiunque voglia fare radio.
L’Associazione utilizza collaboratori e professionisti esperti a seconda delle progettazioni e delle azioni messe in campo nei territori nei quali è chiamata ad agire. In questo senso, operano in nome dell’associazione pedagogisti, insegnanti, formatori, educatori, consulenti, attori, sceneggiatori, fotografi, video-operatori, tecnici informatici, … .
Le azioni del progetto
Il percorso proposto prevede una diversificazione degli interventi a seconda degli attori coinvolti in un’ottica di progressiva autonomia e progettualità futura da parte della scuola che potrà progettare e realizzare i percorsi adeguati alle esigenze e alle necessità. Sintetizziamo di seguito le proposte possibili.
Alunni
Sportello Apprendimento
Sportello Pedagogico attivo all’interno della scuola su appuntamento per alunni che necessitano di un aiuto individuale per individuare strategie, metodi e modalità per affrontare situazioni di difficoltà momentanea e definire eventuali percorsi individuali (in accordo con la famiglia e gli insegnanti). Lo sportello è gestito da un pedagogista per un massimo di 6 ore settimanali.
Laboratori
I percorsi laboratoriali si propongono lo sviluppo di alcune “Life Skills, in particolare:
- Pensiero critico: saper analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole", riconoscendo e valutando "i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l'influenza dei mass media.
- Comunicazione efficace: sapersi esprimere in ogni situazione particolare sia a livello verbale che non verbale, "in modo efficace e congruo alla propria cultura", dichiarando "opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti, ascoltando con attenzione gli altri per capirli e chiedendo se necessario, aiuto.
- Efficacia collettiva: sistema di credenze condivise da un gruppo, circa la capacità di realizzare obiettivi comuni.
Teatro
Il laboratorio viene gestito da una professionista ed è strutturato su 20 incontri della durata di 2 ore. Tale laboratorio non per forza si concluderà con la creazione di una rappresentazione conclusiva, in quanto obiettivo primario è la definizione di modalità relazionali adeguate all’interno del gruppo classe.
Metodo di Studio
Il laboratorio prevede l’utilizzo di strumenti propri della metodologia Feuerstein e di altri strumenti che favoriscono l’emergere di aspetti cognitivi che guidano l’apprendimento. L’utilizzo di questi strumenti avviene in un contesto di lavoro aperto al confronto e alla discussione tra studenti sulle proprie modalità di lavoro. Nel corso delle 8/10 ore di laboratorio si alterneranno momenti di lavoro individuale a momenti di confronto all’interno del gruppo allargato o a compiti in piccolo gruppo. Al termine del laboratorio si definiranno alcune “Regole per l’Apprendimento”, valide per impostare un metodo di studio. Inoltre verrà posto l’accento sulle funzioni cognitive coinvolte nel processo di apprendimento e sulle possibili competenze da sviluppare o rafforzare.
Web Radio
Il laboratorio prevede la realizzazione di un percorso di accompagnamento verso la creazione e realizzazione di trasmissioni radio gestite interamente da sottogruppi creati all’interno delle singole classi. Il progetto prevede una parte teorica per fornire indicazioni e competenze specifiche associate a lavori in piccolo gruppo per giungere alla definizione dei ruoli necessari: redazione, regia e speaker. Il laboratorio è condotto da due operatori compresenti e ha una durata complessiva di 20 ore per gruppo classe (10 incontri di 2 ore ciascuno).
Video Educazione
Il percorso si propone di guidare la classe nella costruzione di un prodotto video / fotografico definito a partire dalla tematica individuata e declinata secondo le seguenti linee educative:
- Espressione libera del pensiero e della creatività di ogni studente
- Riflessione individuale e di gruppo
- Confronto non giudicante tra studenti, insegnanti ed operatori sulle opinioni, idee e proposte differenti
- Attivazione di un processo creativo di gruppo
- Costruzione di un progetto e di un prodotto collettivo condiviso
- Sviluppo della capacità di elaborare e confrontarsi con gli stimoli esterni
- Confronto tra i diversi modelli di espressione individuale
Al contempo si ritiene opportuno evidenziare gli obiettivi individuali prefissati
- Esplorare le possibilità espressive dei linguaggi non verbali: corporeo e video
- Scoprire e appropriarsi delle proprie potenzialità creative
- Sviluppare una visione consapevole degli input esterni e la costruzione di un pensiero critico personale
- Potenziare la capacità di ascolto del proprio corpo e la consapevolezza di sé, in particolare in relazione ai valori estetici della società in cui si vive e nei diversi ambiti e luoghi della propria vita
Il laboratorio ha una durata complessiva di 20 ore (10 incontri della durata di 2 ore) e prevede la compresenza di due operatori.
Settimana delle Competenze
Il progetto prevede l’individuazione all’interno dell’anno di un tempo dedicato allo sviluppo di competenze legate alla lettura, alla narrazione e alla scrittura con possibilità di attivare percorsi di sviluppo di storie a partire da un’idea o una tematica.
Il valore di queste settimane è rappresentato dallo sguardo degli adulti sugli studenti: il punto centrale è la valorizzazione delle competenze individuali e non la possibilità di colmare delle lacune. Ci sembra questo un cambiamento decisivo che prospetta una visione ottimistica aperta al futuro.
In questo periodo verranno definiti spazi laboratoriali brevi sulle seguenti tematiche:
- Creazione di storie (con possibilità di realizzazione di un libro)
- Lettura ad alta voce
- Percorsi narrativi
- Produzione di audiolibri
- Incontri
- Formazione GSuite
- … (la scelta della tipologia di azione è frutto anche di confronto con il corpo docente e i ragazzi)
Insegnanti
Il progetto “Appassionati” prevede la realizzazione di azioni specifiche in favore degli insegnanti per accompagnarli nel corso di un triennio a definire strumenti innovativi e personalizzati per rispondere sempre meglio alle esigenze e ai bisogni di apprendimento degli alunni.
La sperimentazione intende avviare un percorso che porti concretamente ciascun insegnante per la propria materia ma, contemporaneamente, tutto il corpo docente a strutturare spazi, tempi e luoghi di apprendimento che sostengano il processo di formazione dei ragazzi.
Nello specifico si prevede la realizzazione integrata di più azioni:
- Supervisione: percorso di supervisione pedagogica rivolta al ruolo degli insegnanti e alla definizione di azioni specifiche per affrontare le situazioni quotidiane emergenti nel contesto scuola. Si prevedono 4 incontri lungo l’anno scolastico della durata di 2,5 ore ciascuno, per un totale di 10 ore.
- Formazione: percorso di in-formazione circa modalità di insegnamento innovativi per la definizione di strumenti efficaci ed adeguati al contesto. Nel corso del primo anno verranno proposte differenti esperienze di eccellenza presenti in Italia per individuare, nel secondo anno, quelle applicabili nel contesto scuola di riferimento e stimolare nuove idee attraverso la proposta di percorsi formativi specifici che offrano le competenze specifiche necessarie. Nel corso del terzo anno verranno realizzate le esperienze individuate e gli insegnanti verranno accompagnati nella strutturazione di questi spazi e stili nuovi. Nel complesso si prevede la realizzazione di 5 percorsi formativi della durata di 2,5 ore ciascuno con la compresenza di due operatori.
- Consulenza pedagogica: possibilità di attivazione di incontri specifici su situazioni individuali o collettive che emergono all’interno dei gruppi classi per definire linee di intervento tra insegnanti o ipotizzare percorsi all’interno della classe stessa per affrontare tali questioni.
- Saggezza digitale: percorsi formativi legati alla piattaforma GSuite e al potenziamento delle conoscenze degli strumenti digitali per strutturare lezioni e percorsi integrati in favore degli studenti.
Genitori
- Formazione: nel corso del triennio si prevede la realizzazione di 3 incontri in-formativi aperti per ogni anno scolastico su tematiche di interesse didattico ed educativo. La proposta degli incontri prevede il coinvolgimento diretto dei genitori presenti per essere un punto di riferimento efficace all’azione educativa degli stessi.
La programmazione e le tematiche verranno definite in collaborazione con il corpo docente e, se presente, con il comitato genitori dell’istituto (se presente). Gli incontri vengono gestiti da professionisti scelti a seconda delle tematiche individuate ad inizio anno - Consulenza pedagogica
- Saggezza digitale: percorsi formativi “A scuola dai figli” legati alla piattaforma GSuite tenuti dagli alunni
Progetto
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Contatti per info
Luca Nozza e-mail: luca.nozza@associazionecivico2.it